Complessi
Residenziale/Commerciale/Direzionale - La Prua San Giuliano di Rimini |
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Le prue qui a corte onoran la madre |
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a fronte della crisi globale in atto |
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È bello fare architettura in armonia creativa con il genio del luogo e in modo attento ai segni dei luoghi vicini … |
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1 Le prue qui a corte onoran la madre
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2 per Pan che ora giace … grave lo sgomento Prologo al percorso/ manifesto. |
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Portiamoci ora all'interno, dove le due palazzine progettate nel parco (12) cercano di mediare i volumi del nuovo complesso a mare con quelli dei piccoli fabbricati esistenti a monte. |
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3 Il varco ch’or s’apre è liberazione …
Il percorso ci porta di fronte a una soglia … all'inizio della salita che dall'attuale realtà sottana potrebbe condurci alla possibile futura Città soprana. |
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4 Se a fianco salita, la burla è compagna
A fianco della rampa che dal Parco porta alla Piazza rialzata alcune sculture non ancora realizzate dovrebbero ricordare al politico (ma la cosa riguarda un po' tutti, l'architetto in particolare) l'esigenza di tenere sempre vicine, come bilanciere capace di evitare rovinose cadute nel ridicolo, satira e autoironia. In particolare queste opere dovrebbero trattare temi quali : |
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5 Accorron le glorie d'un mondo passato
Al termine della salita, in posizione dominante il parco, il porto canale col suo faro e il mare, si trovano spezzoni di muro che ricordano la figura neoclassica della Gloriette (24), con aperture predisposte per accogliere medaglioni (dritto e verso) celebranti Glorie del nostro passato, qui chiamate a presiedere la rinascita della Città. Nei tondi ora vuoti potremmo così trovare, un giorno spero non lontano: |
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6 Presenti al risorto torrente dorato
L'immortale sapiente genio della Città, sempre prodigo di suggerimenti per i cittadini che sanno chiedere e ascoltare, viene spesso, anche per lunghi tempi, ignorato, con gravissime ricadute sul corpo, la mente e la vita dei cittadini e della Città. |
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7 - che scorre nel mare un inno alla gioia - Il torrente, come un inno alla gioia, rimbalza tra le pietre l’acqua e le pepite scaturite dalla fonte fino al lago, qui simbolo di una esistenza materiale che così si carica di valori geniali Il torrente scorrendo dal piano più elevato, immateriale, a valle, rimbalza tra pietre i suoni gioiosi dell’acqua scaturita dalla fonte, riversando le sue pepite fino al lago (34), qui simbolo del mare oceano, ovvero di un'esistenza materiale che così s’arricchisce dei brillanti suggerimenti del genio. |
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8 E guida al futuro Giasone nel mondo Il gruppo scultoreo di Giasone e Afrodite che dovrebbe dominare il lago, evoca il mito e l'eroe che, complice la bellezza, vorremmo soprintendessero alla rifondazione della Città e al superamento di ogni connessa difficoltà Gli antichi, al momento della fondazione di Rimini, evocarono i miti e gli eroi che avrebbero dovuto soprintendere alla sua esistenza (Ercole, Diana, Silvano, Noè…)… |
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9 Su rotte che stella rotante riapre Tra le quinte della gloriette, l'umbelicus urbis, sfera di pietra rotante sull'acqua con incisi valori, virtù, ideali e obiettivi comuni, rappresenta la stella polare (bussola / piano strategico) capace di orientare i cittadini verso la nuova Città Ogni città dovrebbe individuare la propria stella polare, l'insieme cioè di valori,virtù, ideali e obiettivi capaci di orientare i cittadini su di una comune rotta, componendo, quindi, in una risultante potente, ogni disponibile forza pubblica e privata. Questa bussola, o sintetico piano strategico, a disposizione di chi vorrà elaborare il progetto particolare nel quadro dell'eutopico progetto generale, è rappresentata dalla grande sfera in pietra, collocata tra le quinte della gloriette, ruotante su di un cuscinetto d'acqua (38) e docile alla leggera pressione di una mano. Su questa sfera/umbelicus urbis, dunque, ritroveremo, in lettere incise, detti valori, virtù, ideali e obiettivi, oltre a spazi a disposizione dell'”altro” che i cittadini, per meglio definire il proprio mondo di appartenenza e futuro, vorranno nel tempo democraticamente deliberare e aggiungere. |
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10 Tra miseri scogli, sia a dritta che a manca … Le traballanti pietre cariate e rotte previste a destra e a sinistra del percorso, rappresentano la miseria della politica attuale … capace di insidiare i nostri eroi. L'affermazione della Città soprana non sarà facile: si dovranno superare molti scogli, come quelli erranti che affrontò Giasone nel suo viaggio, le “Simplegadi”. Si diceva che queste isole si scontrassero continuamente tra loro, costituendo così un pericolo per i marinai che dovevano attraversare le loro acque. Vale a dire che i nostri Argonauti dovranno oggi stare attenti alle insidie dell'imperante miseria politica, ovvero agli scontri sempre più feroci e inutili, tra una destra e una sinistra decadenti che potrebbero essere rappresentate all'ingresso della rampa che porta alla nave Argo, da due sfere di pietra rotte e cariate, più che erranti, traballanti sui loro piedistalli . (39) |
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11 Con sogni-speranze di uomini svegli L'installazione nel pozzo di luce lungo il percorso dice che mai, anche quando gli ostacoli dovessero diventare difficili da superare, dovrà venir meno nell’uomo la speranza per un futuro migliore. Tra la Gloriette e la Piazza ovale, sulle pareti interne del pozzo aperto per dar luce ai piani sottostanti, l’installazione di intricate barre imprigionanti una figura umana, sta a significare che nessun ostacolo dovrà impedire a chi persegue la Città soprana di tener fissi gli occhi alla speranza di poter realizzare i propri sogni ... Qui rappresentati dal filo dorato che all'orizzonte congiunge cielo e mare (40). |
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12 Che arguti giganti in gioco coinvolge I Giganti che sorreggono il fabbricato simboleggiano gli Argonauti, ovvero quei cittadini cresciuti politicamente che saranno responsabili protagonisti nel gioco da svolgere per raggiungere la Città soprana … rappresentano altresì le Imprese che hanno realizzato La Prua. I dieci Giganti (41) che reggono i pilastri dell'edificio di fronte alla Piazza dove s'erge la carena ribaltata della Nave Argo, simboleggiano gli Argonauti, ovvero cittadini cresciuti politicamente, consapevoli quindi di dover svolgere il ruolo di responsabili protagonisti nel costruire e sostenere la Città soprana. |
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13 Con ogni elemento, o belle stagioni Le candide sculture in metallo che presidiano le piazze, rappresentano i quattro elementi naturali, oltre che le stagioni dell'anno e della vita. Le candide Sculture in metallo che presidiano le Piazze coinvolgono nel gioco della nuova Città i quattro elementi naturali (come sempre legati alle Stagioni dell'anno e della vita) dai quali derivano continuamente tutte le cose. |
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14 Più … numeri e tinte il caso ci renda I numeri e i colori dei dadi, che segnano gli ingressi ai fabbricati, indicano come la quantità delle risorse materiali e la qualità delle risorse umane siano importanti per vincere al gioco di Città soprana… anche se il rotolante Caso, come sempre, svolge un ruolo importante. Per vincere al “gioco” di Città soprana, occorre sia la Quantità (ovvero l'entità delle risorse materiali disponibili, rappresentate dai numeri presenti sui cubi che segnano gli ingressi ai fabbricati) che la Qualità (ovvero l'infinita varietà delle risorse umane, rappresentate da tutti i colori derivabili da quelli primari - magenta, giallo, ciano - degli stessi cubi). |
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15 La chiglia risolca la terra nel cielo Il lucernario del supermercato vale la chiglia rovesciata della Nave Argo/Città in costruzione. Questa, per poter raggiungere i nuovi lidi, dovrà solcare e seminare territori sia materiali che immateriali. Così, levitando dal basso, bucata la Piazza, punterà anche al cielo. Per raggiungere il vello d'oro, la nostra Nave Argo/Città dovrà solcare territori sia materiali, che immateriali, aprendoli a semi coll'embrione di un mondo più puro, bello, giusto e solidale. |
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16 … Pronti? … Via! Epilogo del percorso/manifesto. Un ultimo passaggio/ponte (a) (48), muovendo da La Prua verso la Darsena, ci permetterà di avvicinare il mare e raggiungere la grande Piazza (b) (49), luogo di raduno per l'intera Città, al cui centro la Rosa dei Venti simboleggia l'insieme delle energie e delle spinte che dovranno costantemente giungere da ogni direzione alla Nave Argo per garantire la non facile navigazione. Allora … pronti? … Via! e … buon vento! (51) |
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Progetto Arch. Marino Bonizzato |
Planimetria Genarale |
La nuova piazza lineare di Scacciano incardina, all’estremità opposta della Chiesa, un fabbricato di proprietà comunale (sostitutivo di quello esistente) che ospita alcuni spazi a disposizione della popolazione locale: sala polivalente e locali per biblioteca, uffici, depositi e impianti tecnici. |
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Pianta Sala Polivalente |
Il piano pavimento del fabbricato, incassato rispetto al piano campagna di ml. 1,20, è raggiungibile attraverso due scale direttamente alla piazza e da due rampe ad andamento circolare e pendenza al 5% che, sempre partendo dalla piazza, portano all’ingresso principale collocato sul fronte opposto. Lungo questo percorso perimetrale, in aiuole e nicchie che la particolare struttura portante del fabbricato determina, sarà possibile collocare arredi verdi, opere scultoree o altri elementi … tali da determinare un interesse “a tutto tondo” per il fabbricato. |
Prospetto e Sezione |
La biblioteca, gli uffici, i servizi igienici e i locali di deposito e tecnici occupano, assieme a ingresso e disimpegno, la restante metà del fabbricato. La Struttura è caratterizzata da setti murari perimetrali in mattoni faccia a vista che sostengono una copertura leggera a “ruota di bicicletta”, in particolare il suo cerchione-cordolo perimetrale che si connette al mozzo centrale tramite due ordini (superiore ed inferiore) di raggi in metallo. |
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Vista del Modello |
La raggiera dei setti murari sarà invece coperta da un cornicione con intradosso realizzato con pannelli di fibrocemento ed estradosso in pietra giallo d’Istria. All’interno di detta raggiera, a una distanza di circa 10 cm., si svolge la parete esterna del fabbricato, costituita da una muratura in blocchi in cotto alveolato con “cappotto” di isolamento (pertanto senza soluzioni di continuità) e da infissi a tutta altezza a libro (sala polivalente) o ad anta-ribalta. |
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Vista del Modello |
Le pavimentazioni interne saranno tutte in legno, a esclusione dei servizi igienici e dei locali di deposito e tecnici che saranno in gres ceramico e dell’ingresso che sarà in tappeto di cocco. Le pareti interne dei vari locali saranno in cartongesso come il relativo controsoffitto. |
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Vista del Modello |
La contro soffittatura soprastante biblioteca, uffici e locali vari ospiterà i macchinari e le canalizzazioni necessari per la climatizzazione dell’intero fabbricato. |
Recupero Anfiteatro/Commerciale/Direzionale/ Residenziale/Giardini - Porta nuova a mare Area Mercato Coperto e Piazza Castelfidardo di Rimini |
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Progetto Arch. Marino Bonizzato (capogruppo) Archh. Corrado Marocci, Paola Pastorini Lo schema di progetto deriva la sua impostazione urbanistica dalle preesistenze e dai tracciati storici, così come si leggono dai documenti, cartografie e da altre analisi del luogo. L’intenzione è di rispettare le “figure” e i grandi segni del passato e di porli alla base di una struttura di collegamento tra l’Anfiteatro Romano ed il Tempio Malatestiano, nell’ambito di un sistema di percorsi storici, in grado di estendere l’effetto centro a un’area sostanzialmente marginale e di portare le funzioni qualificate della città permanente verso la città turistica. |
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Vista Zenirale del Modello. Impianto a terra |
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Vista del Modello. Impianto a terra |
Al piano terra l’attuale “vuoto urbano” sarà di nuovo racchiuso, come al tempo della Caserma Castelfidardo, tra edifici che formeranno piazze porticate, nei quali troveranno posto parte delle attività direzionali, commerciali e residenziali previste dall’intervento. Ai piani interrati sono previsti volumi tecnici a servizio del Mercato, magazzini e parcheggi pubblici e privati. I percorsi, pur articolandosi in varie direzioni, confluiranno poi nell’area dell’attuale Mercato Coperto. Qui, la demolizione di questo volume improprio lascerà spazio sia ai fabbricati, che ricostituiranno gli originari allineamenti e profili stradali, sia a giardini interni, ricalcati sugli antichi chiostri e orti del Convento di San Francesco, che accenderanno visuali verso il Tempio Malatestiano, rievocando altresì il tracciato della Fossa Patara. Su tutta la superficie dell’area sono previsti, ai piani interrati, parcheggi pubblici e privati che consentiranno, unitamente a quelli indicati per l’area di Piazzale Gramsci, e grazie agli accessi diretti della viabilità primaria, di far fronte alla domanda dei residenti e degli utenti del centro storico. |
Residenziale/Commerciale/Direzionale Ex Consorzio Agrario - Rimini |
Progetto Arch. Marino Bonizzato con Archh. Carlo Gandolfi, Andrea Matteoni, Ing. Gilberto Sarti |
L'area su cui si propone l'intervento, di proprietà della soc. "Finindustria" s.r.l., confinante a nord con via Circonvallazione Meridionale, con via Veronese ad est e con proprietà private per i rimanenti lati, di forma trapezoidale, ha una superficie complessiva di 8.975 mq. |
Seconda soluzione |
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Planimetria Generale |
La sua particolare collocazione ci induce a compiere una breve analisi di inquadramento urbanistico che consenta di evidenziare le notevoli potenzialità che tale area ricopre nei confronti del brano di città in cui si trova. Da una lettura dello sviluppo urbanistico di Rimini, così come storicamente è accaduto nella maggioranza delle realtà urbane consolidate, si evince come la città per lunghi secoli abbia seguito un logica di accrescimento, organica alla sua forma, determinata nei suoi confini dalla presenza della cinta muraria. Ad ogni esigenza di crescita che superava i limiti imposti da quest'ultima si verificava un nuovo disegno delle mura che giungeva a racchiudere, riconoscendole come "città", le nuove espansioni. |
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Vista Prospettica |
In epoca contemporanea tale logica di sviluppo subisce una drastica interruzione; la città, pur mantenendo in qualche modo un centro riconosciuto, perde progressivamente la definizione dei suoi confini, smagliandosi secondo sviluppi non sempre razionali e controllati. |
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Vista Prospettica |
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Terza soluzione |
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Oltre a ciò, nello specifico, si vuole evidenziare come l’area in esame presenti interessanti possibilità di connessione urbana oltre che nella direzione del centro storico, anche in direzione parallela alle mura, e questo sia sul lato di via Veronese e sia sul lato di via Cignani (dalla quale risulta separata per buon tratto unicamente da lotti scoperti), consentendo di prevedere un positivo effetto sinergico con le realizzazioni possibili nelle aree limitrofe. |
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Attualmente sull’area si collocano i manufatti ospitanti in passato la sede del Consorzio Agrario, consistenti di diversi corpi di fabbrica distinti tra loro. Sul fronte di via Circonvallazione Meridionale si attesta un fabbricato composto da una porzione a palazzina con destinazione residenziale al primo e secondo piano e da una seconda porzione con destinazione commerciale al piano terra e ad uffici al primo piano. Arretrando rispetto alla via Circonvallazione, a dodici metri circa dal primo fabbricato, si colloca invece quella che costituiva la parte volumetricamente preponderante del complesso, consistente in un corpo di fabbrica a pianta trapezoidale attestantesi sul confine di via Veronese e parallelo alla via Circonvallazione con destinazione commerciale e uffici. Da ultimi si trovano due fabbricati accessori di piccola consistenza, posti sull'angolo tra via Veronese e via Circonvallazione il primo e sul piazzale retrostante il secondo. Tutti i summenzionati fabbricati si prevedono in demolizione. |
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Concorso per la Progettazione di un Centro Culturale comprendente la nuova Biblioteca Civica Centrale e una Sala Teatrale |
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Progetto Arch. Marino Bonizzato Strutture Ing. Vincenzo Collina |
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Vista del Modello |
Il Progetto concepisce il Centro Culturale come microcosmo dove è possibile ritrovare l’essenza vera della Città ovvero come elemento utile per lo sviluppo di un’idea di Città dove forti sono i riferimenti all’identità, alla storia e alla cultura propri della Città di Torino; dove sono esaltati, assieme al sistema di valori che rende civile una Comunità, il protagonismo e la responsabilità dei Cittadini; dove le Istituzioni, garantendo i Servizi necessari perché tutti possano acquisire una maggiore conoscenza ed esprimere la massima energia e creatività, consentono alla Collettività di organizzare le forze e produrre la più alta risultante, umana, sociale, politica, culturale, economica. |
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Pianta Piano Terra e Coperture |
L'ordinato impianto urbanistico, con larghe vie incrocianti ad angolo retto, la piazza, spaziosa e regolare, i solidi edifici che senza apparente slancio di concetti arditi le fanno corona, i giardini racchiusi… conferiscono al centro culturale un carattere severo e gentile …Volumi serrati, saldi, senza retorica … con tratti di bonaria ironia, sempre però rivolta al concreto … iscritti nel rigore del quadrato, ma liberi da ogni schiavitù … legati da un ordine meticoloso al quale però non lesinano qualche sarcasmo … Lo spirito pratico dell'opera, il suo posare sul sodo e sul sicuro, la rigidezza della linee, i grigi caldi, chiari e scuri, delle pietre, le grandi superfici di cristallo, non negano però il piacere di sobrie decorazioni, di pinnacoli, fontane, statue ornamentali. |
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Vista del Modello |
L’ARRIVO, LA PORTA-TORRE … AUGUSTA TAURINORUM La rampa elicoidale che, svolgendosi dal basso verso l’alto, collega gli Atri alla strada ed ai diversi piani dell’autorimessa, richiama uno dei simboli più antichi, la SPIRALE, qui intesa come inizio di un’azione dinamica che conduce alla PORTA-TORRE della Cittadella. |
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Prospetti |
LA PIAZZA Varcata la Soglia, l’Atrio spalanca la visuale sulla Piazza circolare e gli edifici che l’abbracciano. |
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Vista del Modello |
GLI ALBERI-LIBRO Torri alte e serrate, come tronchi di un fitto albereto … cortecce che si sfogliano come pagine di un libro. |
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Vista del Modello |
Il TEATRO, una GRANDE CASA, una estensione al coperto della Piazza, è il luogo dove si riflette e si concentra il Gioco del Mondo, dove la Città si rappresenta, dove si compie il rinnovamento, cioè il rito di passaggio da uno stato all’altro, uscendo dalla banalità della vita quotidiana … |
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Piani Tipo |
Il Progetto si avvale delle coperture verdi delle Autorimesse per introdurre la figura delle PIRAMIDI come simbolo della MONTAGNA, presenza connaturata alla Città, ovvero simbolo di forza cosmica, di eternità, costanza, saldezza … |
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Sezioni |
Nel Parco, luogo di passeggiate per gli anziani e di gioco per i giovani, il Progetto propone occasioni d’incontro tra queste due età della vita, costruisce spazi che possano agevolare quella trasmissione orale di esperienza che diventa sempre più debole e rarefatta all’interno delle famiglie. Il Sapere codificato nei libri e nei computer della Biblioteca trova qui un complemento importante negli anziani, testimoni diretti di vite vissute, depositari di ricchi patrimoni di conoscenza spesso ignorati, poi perduti per sempre … Quando muore un anziano, è come se bruciasse una biblioteca! |
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Vista del Modello |
Le Passeggiate avranno mete nei piccoli giardini che troveranno spazio nel Parco, rompendo l’ordine precostituito delle alberature esistenti, senza peraltro distruggerne alcuna. Sono Giardini la cui progettazione, realizzazione e manutenzione saranno a carico di coloro (Cittadini, Quartieri, Enti, Istituti, Associazioni, Aziende…) che li avranno voluti adottare. |
Concorso Sede Gas Rimini |
Progetto Arch. Marino Bonizzato (capogruppo) Arch. Marco Tamagnini Impianti Ingg. Sanzio Lazzari, Aurelio Zanotti Sculture Pietro Consagra |
Il nuovo fabbricato propone un’architettura di volumi netti di cristallo e cemento che si compongono e si incastrano in un insieme simmetrico, molto plastico. Al centro, l’atrio prende la forma suggerita dallo scultore Pietro Consagra, matrice poi delle pareti frangisole prefabbricate in cemento che caratterizzano la facciata principale. |
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Vista del Modello |
Il recupero nell’architettura della linea curva in antitesi/dialogo con quelle rigide dettate da riga e squadra, e il concetto di “città frontale” (architetture con un “verso’), in antitesi/dialogo con quella “cubista” (architetture "a tuttotondo”), sono le provocazioni di Consagra raccolte dall’architetto Bonizzato alla ricerca di un arricchimento del proprio linguaggio. anche in una dimensione “adriatica”. |
Vista del Modello |
La natura, all’esterno avvolge, copre, contrappunta e sviluppa nel verde l’architettura del fabbricato; all’interno (con la serra) penetra e sposa gli spazi, intregra gli impianti, si fonde con la tecnologia. |
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Vista del Modello |
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Vista del Modello |
Nel parco, dal cubo in pietra parzialmente interrato (simulacro di Città o casa), la sottile colonna di vapore che sale segna la presenza del fuoco (forza, energia, luce, calore) e suggerisce, axis mundi, un percorso per fuggire dal tempo e dallo spazio verso lo sconfinato. |
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Vista del Modello |